Canali Minisiti ECM

Scoperta una proteina anti-sclerosi

Neurologia Redazione DottNet | 06/03/2018 17:17

Impedisce alle cellule immunitarie di entrare nel cervello

Una proteina in grado di ostacolare la migrazione delle cellule immunitarie nel cervello, meccanismo alla base della sclerosi multipla. A individuare un nuovo possibile approccio per trattare questa malattia sono i risultati di uno studio pubblicato su Nature Communications. La sclerosi multipla è uno dei disturbi autoimmuni più comuni che causano disabilità nei giovani adulti. Nelle persone che ne sono colpite, le cellule immunitarie (cellule T) attraversano la barriera emato-encefalica, cioè la barriera fisiologica tra il sistema circolatorio del sangue e il sistema nervoso centrale, entrando nel cervello e danneggiandone la copertura protettiva delle fibre nervose, detta mielina. Ciò provoca la degenerazione di funzione delle cellule nervose e i noti sintomi neurologici che provocano disabilità.  

Per prevenire questo processo patologico, i ricercatori del Centro Medico dell'Università di Mainz, in collaborazione con quelli dell'Università di Montreal, hanno usato un approccio innovativo concentrando l'attenzione EGFL7, una proteina che è stato dimostrato avere un'influenza sulla migrazione delle cellule immunitarie nel tessuto tumorale. I ricercatori hanno scoperto che, nella sclerosi multipla, l'infiammazione del sistema nervoso centrale era accompagnata da un aumento, da parte della barriera emato-encefalica, del rilascio di EGFL7; questa proteina si lega alle cellule immunitarie, impedendone l'ingresso nel sistema nervoso centrale. Nei loro studi su cellule, i ricercatori hanno inoltre scoperto che l'esposizione a EGLF7 rende la barriera emato-encefalica più efficace e riduce il passaggio delle cellule immunitarie nel cervello. Ciò ha portato a miglioramenti dei sintomi clinici. I risultati sperimentali sono stati quindi confermati in un modello di barriera ematoencefalica. Ora concludono i ricercatori, potrebbe essere possibile in linea di principio sfruttare queste nuove scoperte per trattare la sclerosi multipla.

pubblicità

fonte: ansa

Commenti

I Correlati

Lavoro del team di ricerca del dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Torino

Il 30-40% delle persone con Epilessia non raggiunge il controllo ottimale della malattia

Scoperta di Singapore, c'è un legame con le connessioni nervose

È quanto emerge da uno studio appena pubblicato su Nature Communications

Ti potrebbero interessare

Lavoro del team di ricerca del dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Torino

Il 30-40% delle persone con Epilessia non raggiunge il controllo ottimale della malattia

Scoperta di Singapore, c'è un legame con le connessioni nervose

È quanto emerge da uno studio appena pubblicato su Nature Communications

Ultime News

Secondo la Cassazione, la lesione psicologica cronica successiva a un intervento chirurgico mal riuscito, se accertata clinicamente, va ad aumentare la quota di danno biologico risarcibil: non scatta la personalizzazione consentita dal danno morale

Un elettrocardiogramma (Ecg) intelligente è stato in grado per la per la prima volta di identificare pazienti ospedalizzati, ma ad alto rischio di mortalità

Attivato il piano nazionale dopo l'allerta del Dipartimento per le politiche antidroga. Il ministero della Salute: "Informare sui rischi"

Su Lancet i risultati del confronto tra siringa e patch per l'anti-morbillo e rosolia